Polisonnografia e dispositivi anti russamento
Il russamento o roncopatia è un problema comune che colpisce molte persone e spesso viene sottovalutato. Cosa si può fare per contrastare questo fastidioso disturbo e quali sono i trattamenti e dispositivi più efficaci? Nel nostro approfondimento esploreremo la correlazione tra il russamento e i problemi al cavo orale, oltre a introdurre la polisonnografia come uno strumento utile nella gestione di disturbi del sonno, bruxismo e apnee notturne.
INDICE
1. RUSSAMENTO E PROBLEMI AL CAVO ORALE ⇧
Se si considera che ogni persona in media trascorre circa un terzo della sua esistenza a dormire, risulta evidente l’importanza di favorire una qualità del sonno ottimale.
Il russamento, spesso considerato un semplice disagio, può essere indicativo di problemi più profondi. Durante il sonno, i muscoli delle vie aeree si rilassano, provocando un restringimento del flusso d’aria e un aumento della resistenza al passaggio dell’aria. Quando l’aria inalata e esalata attraversa questi tessuti rilassati, si verificano turbolenze e vibrazioni che generano il caratteristico rumore del russamento.
I fattori di rischio associati alla roncopatia includono:
- Obesità
- Consumo di alcol
- Uso di farmaci sedativi
- Congestione nasale cronica
- Tonsille, lingua o palato molle ingrossati
- Setto nasale deviato o polipi nasali
- Mandibola piccola o arretrata
- Gravidanza
- Menopausa (donne)
Esistono evidenze di una correlazione statistica fra le apnee notturne e l’insorgenza di parodontopatie (malattie delle gengive) anche se la relazione causa-effetto non è ancora stata individuata.
2. COME SI SVOLGE L’ESAME DELLA POLISONNOGRAFIA? ⇧
La polisonnografia è uno strumento diagnostico efficace nella valutazione dei disturbi del sonno. Si tratta di un test tramite il quale vengono monitorate diverse variabili fisiologiche mentre il paziente dorme. Si registrano i movimenti oculari, l’attività cerebrale, la frequenza cardiaca e la respirazione. Questo approccio multifattoriale consente agli esperti di ottenere una visione completa dei modelli di sonno del paziente, identificando eventuali anomalie come il bruxismo e le apnee notturne. Tali informazioni sono fondamentali per una diagnosi accurata e per la pianificazione dei trattamenti più idonei.
A questo test diagnostico si possono sottoporre persone di tutte le età, non è invasivo e non comporta rischi. La preparazione all’esame è estremamente semplice e consiste solo nell’applicazione di sensori sul corpo collegati a un computer tramite dei cavi.
A chi serve la polisonnografia
Di solito si consiglia l’esecuzione di questo esame quando si sospetta la presenza di patologie come:
- sindrome delle apnee ostruttive del sonno, caratterizzata da interruzioni temporanee del respiro mentre si dorme. È piuttosto diffusa e può provocare un’eccessiva sonnolenza durante il giorno. Rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare;
- disturbi del movimento legati al sonno, come per esempio la sindrome delle gambe senza riposo;
- narcolessia, malattia neurologica che genera eccessiva sonnolenza diurna e frequenti attacchi di sonno durante tutto il giorno;
- disturbo comportamentale del sonno REM, contraddistinto dal movimento e dall’emissione vocale di suoni mentre si sogna in modo agitato;
- parasonnie del sonno NON-REM, tra cui le più comuni sono l’enuresi, il sonnambulismo, il somniloquio e il bruxismo.
Disturbi del sonno da rilevare con la polisonnografia: apnee notturne
La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno è caratterizzata da episodi di parziale o totale ostruzione delle vie aeree superiori. I valori della concentrazione di ossigeno si riducono mentre aumenta la concentrazione di anidride carbonica nel sangue. Questa causa uno sforzo respiratorio con alterazioni della frequenza cardiaca, sonno frammentato e aumento dei valori della pressione arteriosa sistemica e polmonare. Tra i sintomi più comuni c’è il russamento abituale.
Cosa non fare prima della polisonnografia?
Prima di sottoporsi a una polisonnografia, è necessario seguire alcune indicazioni per garantire risultati accurati. Evitare di assumere caffeina e alcol nelle ore precedenti al test è importante, poiché questi possono influenzare la qualità del sonno e alterare i dati raccolti durante l’esame. Inoltre, è consigliabile informare il medico su eventuali farmaci in uso, poiché alcuni possono interferire con i risultati della polisonnografia.
3. LA POLISONNOGRAFIA CONTRO IL RUSSAMENTO E I DISTURBI DEL SONNO ⇧
La polisonnografia si rivela particolarmente efficace nel contesto del russamento. Attraverso la sua capacità di individuare le cause del disturbo, questo test consente agli specialisti di scegliere un approccio mirato alla gestione del problema. Identificare se il russamento è collegato a eventi come il bruxismo o le apnee notturne è fondamentale per adottare le giuste contromisure.
A questo proposito vale la pena ricordare che il bruxismo è una conseguenza delle apnee, perché attraverso il digrignamento dei denti si ottiene una maggiore pervietà delle vie aeree che consente un maggiore passaggio di aria.
4. DISPOSITIVI ANTI RUSSAMENTO ⇧
I dispositivi anti-russamento sono apparecchiature endorali che spingono la mandibola, la lingua e l’epiglottide in avanti, distanziandole dall’ugola. Applicati durante la notte, agiscono direttamente sul meccanismo che provoca il russamento aumentando la pervietà delle vie aeree e impedendo ai tessuti molli del palato di vibrare al passaggio dell’aria che si respira.
Tali dispositivi si utilizzano anche nel trattamento delle apnee notturne per impedire l’ostruzione delle vie aeree posteriori durante il sonno.
Ovviamente tali dispositivi sono poco efficaci se la causa dell’aumento di resistenza delle vie aeree è nasale: deviazione del setto, ipertrofia dei turbinati o rinite vasomotoria. In questi casi un consulto con lo specialista otorinolaringoiatra è indispensabile.