I recenti sviluppi dell’ortodonzia digitale hanno migliorato sia la diagnosi che i trattamenti ortodontici. Negli studi dentistici più moderni sono stati introdotti scanner intraorali e facciali, tomografia computerizzata a cono (CBCT), radiologia digitale e produzione additiva (additive manufacturing). Le presentazioni video 3D con animazioni consentono una efficace comunicazione al paziente. Inoltre, il trasferimento di dati elettronici è semplice e veloce e permette una consultazione immediata.
Vantaggi dell’ortodonzia digitale rispetto alla radiografia
Grazie all’introduzione della tecnologia digitale nel campo dell’ortodonzia, si hanno molti vantaggi. In un solo esame radiologico acquisito in pochi minuti, stando comodamente seduti, si ottiene una visualizzazione completa del cranio e dei tessuti molli. Questo permette di valutare:
- il supporto osseo di ogni dente,
- le condizioni delle articolazioni della mandibola con la bocca sia aperta che chiusa,
- ogni tipo di asimmetria,
- i tracciati cefalometrici.
Per ottenere tutte queste informazioni con radiografie bidimensionali sono necessari diversi esami. Tra questi, una panoramica della bocca, tre teleradiografie del cranio, status endorale costituito da una ventina di radiografie dei denti e stratigrafia delle articolazioni della mandibola con la bocca aperta e chiusa. Non solo i tempi di esecuzione sono molto più lunghi, ma sono superiori anche le radiazioni assorbite e le immagini risultano assai meno esplicative.
illustrare le terapie ai denti grazie all’ortodonzia digitale
Talvolta per noi dentisti non è facile spiegare con semplicità ai pazienti i problemi dentali da curare e le modalità di intervento. Quando ad esempio un paziente è digiuno di terminologia medica può avere difficoltà a capire un trattamento che comporta la modifica di una parte del proprio aspetto fisico. Anche in questo caso, la tecnologia digitale facilita molto il compito del medico dentista e mette maggiormente a proprio agio il paziente. Le immagini della simulazione della terapia e il confronto fra il prima e il dopo, anche attraverso una sovrapposizione, aiutano molto noi professionisti a essere facilmente comprensibili e il paziente a capire. Il paziente pone in tal modo domande più precise e mirate e riesce a fugare i propri dubbi per poi poter firmare con piena consapevolezza un consenso realmente “informato”.