Quando si conclude un trattamento di ortodonzia, spesso si propone al paziente l’utilizzo di un apparecchio di contenzione o retainer ortodontico. L’applicazione fissa del dispositivo sui denti, per un certo periodo di tempo, aiuta a mantenere il risultato ottenuto con gli apparecchi correttivi e a evitare recidive dentali. Negli anni infatti si possono presentare malposizioni dentarie che derivano da un affollamento terziario oppure da recidive della malocclusione trattata.

Il retainer si può applicare in diversi modi sui denti, andando da canino a canino inferiore e solitamente non causa fastidi o disagi ai pazienti. Inoltre, questo strumento si usa anche per la fissazione di denti parodontalmente compromessi oppure a seguito di trauma dentario, per ottenere una stabilizzazione dentaria.

TIPOLOGIE DI RETAINER ORTODONTICO –

Esistono diverse tipologie di apparecchio di contenzione:

  • retainer con mesh come quelle dei brackets. Possono essere bondate direttamente o modellate in laboratorio sulla base di un’impronta dentale del paziente. In alternativa sono bondate con mascherine di trasferimento;
  • retainer con fili da contenzione caratterizzati da requisiti tecnici diversi a seconda dell’utilizzo;
  • apparecchi di contenzione trasparenti, scelti in particolar modo da chi vuole il massimo risultato estetico.

La tipologia di retainer migliore per ciascuno dipende dal tipo di trattamento che si è effettuato precedentemente e da eventuali ulteriori correzioni post-trattamento necessarie. Ovviamente anche la sensibilità e tolleranza del paziente aiuterà nella scelta dell’apparecchio più idoneo.

Alcune tipologie di retainer sono indicate anche per effettuare terapie di allineamento anteriore nei pazienti adulti che non si sono sottoposti precedentemente a trattamento con apparecchio ortodontico. Questo tipo di dispositivo, perfezionato per la correzione di malocclusioni, risulta molto tollerabile.

RETAINER ORTODONTICO, COME SI REALIZZA-

La realizzazione dell’apparecchio di contenzione deve avvenire secondo un preciso protocollo operativo. Presso il nostro studio dentistico procediamo in questo modo:

  • una settimana prima dell’applicazione dei retainer fissi, sottoponiamo i pazienti a un’accurata seduta di igiene orale per eliminare l’eventuale infiammazione dei tessuti gengivali;
  • liberiamo le aree interprossimali dal tartaro e dalle macchie tramite ablatore e striscette tipo soflex;
  • al momento dell’applicazione degli apparecchi di contenzione fissi, isoliamo sempre il campo operatorio con diga di gomma;
  • con il filo interdentale cerato facciamo scivolare in profondità i setti di diga ed effettuiamo delle legature da canino a canino, per mantenere libere tutte le zone linguali;
  • procediamo con un’igienizzazione accurata della superficie dello smalto dei denti interessati;
  • a questo punto modelliamo il retainer sulle superfici linguali da canino a canino e lo estendiamo fino ai 2/3 distali delle superfici di tali denti.
  • posizioniamo e stringiamo progressivamente le legature metalliche dell’apparecchio e in seguito rimuoviamo le legature o brackets.

Come pulire l’apparecchio di contenzione

Il periodo di mantenimento della corretta posizione dei denti tramite apparecchio di contenzione può variare e si stabilisce insieme al medico dentista. In molti casi sono sufficienti due mesi ma si può arrivare anche a 12 mesi. I professionisti del nostro studio dentistico di Milano, inoltre, istruiscono il paziente su come pulire l’apparecchio di contenzione e i denti correttamente. Si raccomanda l’uso quotidiano del filo interdentale tipo supefloss per evitare l’accumulo di tartaro e di placca nelle aree interessate dalla contenzione. Questa tipologia di filo interdentale infatti è ideata specificamente per la pulizia delle superfici sottostanti protesi fisse e apparecchi.

Si possono anche usare aghi passafilo per pulire l’apparecchio.

CHI PUÒ PORTARE IL RETAINER ORTODONTICO?-

Tendenzialmente il retainer è indicato ai pazienti di tutte le età e a seguito della gran parte delle tipologie di trattamenti ortodontici. Ci sono però alcuni aspetti da valutare che potrebbero controindicarne l’utilizzo. Ad esempio, potrebbe risultare impossibile collocare i retainer fissi dietro ai denti superiori nel caso in cui i denti inferiori si chiudano su questi. Ciò infatti causerebbe l’usura dei denti inferiori, danneggerebbe lo stesso apparecchio e potrebbe provocare la dislocazione mandibolare.

È fondamentale discutere con il paziente sulla terapia di contenimento prima di avviarla, anche per valutare l’alternativa tra mantenimento fisso e mantenimento rimovibile. Non di rado i pazienti preferiscono gli apparecchi fissi a quelli mobili, perché vogliono evitare l’inserimento e la rimozione frequenti.